Commento: |
Gita infrasettimanale in previsione di un weekend brutto. Ma dove andare? Una volta verificate le previsioni meteo buone, si deve decidere per un versante Nord (Ponteranica) sperando la permanenza della polvere (anche se pesante) o uno Sud sperando nella neve "già" trasformata. Alla fine eccoci io e la mitica apprendista Carla (alla 3a scialpinsitica) alle 9 a San Simone che con gli impianti chiusi e in un giorno feriale ha un'aria desolata inquietante (non incontrato nessuno da Cambrembo in su). Partiamo su 20 cm di neve già marciotta. Giunti al Ristoro Camoscio lungo traverso a Est ed eccoci di fronte al bel pendio, spesso insidioso (pendenza ideale per valanghe) che porta alla spalla. Condizioni di innevamento non eccessivo (30 cm) e neve già assestata ce lo fan superare con scioltezza. Giunti alla quota 2227 in cresta verso l'ulteriore quota 2312 e la vetta 2348. Il tempo inizialmente senza una nuvola comincia acambiare e cumuli imponenti di calura si alzano, ma noi viaggiam ancora nel sole. Convinco la Carla a "lanciarsi" dal ripido pendio sotto la vetta ed eccoci in Val di Lemma. Neve trasformata ben portante. Continuaiamo a surfare per quasi 400 metri quando ci accorgiamo che arrivare a Tartano non sarebbe una bella idea..il tempo passa e i nuvoloni si stanno organizzando. Quando rivalichiamo il confine SO-BG, dietro il Pegherolo si sentono già i tuoni. Allora giù per il ripido pendio che permette ancora una sciata di soddisfazione (non si sprofonda per la quantità ridotta di neve ben compatta). Certo che per Carla non avvezza a questo tipo di neve ogni tanto sono numeri. Il sole resiste (e che caldo) ma attorno minacciosi nuvoloni nerissimi ci incutono un po' di timore. Tuttavia ritornati al Ristoro Camoscio (1780) piuttosto che farsi la pianeggiante stradina degli ultimi 100 metri, ripelliamo fino alla sommità del Monte Arale (1970) ove arriva una sciovia e ci dilettiamo nelle ultime surfate verso la macchina. Gran bella gita!!! Brava Carla!
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