Commento: |
Partiti da Bergamo sotto una nuvolaglia orrenda e fastidiosa pioggerellina, man mano che saliamo in Valle le nubi si diradano lasciando apparire il sole. A Foppolo siamo costretti a metterci la cream solare. Calziamo gli sci all'alba: le 10, dopo aver fatto manbassa nel negozio di formaggi a Branzi. Date le condizioni di pericolo (neve abbondante e temperatura in variazione) saliamo lungo la pista verso il Valgussera (2200). Man mano che si sale il miracolo si concretizza: la neve diventa sempre più leggera, sempre più polverosa. La recente nevicata ha coperto le tracce precedenti, e infatti dobbiamo aprirne una nuova noi con una certa fatica. Ma la discesa è da urlo: lasciamo le nostre firme in un manto di farina alto almeno 50 centimetri. Giù verso Carisole, ma cambiando esposizione cambia anche la neve: marcia schifosa. Risaliamo a Montebello (2100) e lì ritroviamo la dolce, amata, bellissima farina che ci aveva tradito per tutto l'inverno. Giornata magnifica, dovuta essenzialmente al fattore C (come c...) dell'itinerarista Roby, detto anche il bon vivant. Con grande scorno di Mauri detto il professore e Carlo detto il trichecho che hanno preferito andare a lavorare. Alè.
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