Commento: |
All'alba dei morti viventi, l'unico che ha dormito, Claudio, ha la vitalità necessaria per uscire dal rifugio a raccogliere neve per preparare il The. Noi siamo degli zombi. A fatica, tra aulin aspirine e cibalgine varie, ci intabbarriamo ben bene e ci prepariamo per la discesa. Rob attrezza una doppia sul lato ovest della capanna. Il vento è terrificante, ci sbatte per terra. La Zumstein la lasciamo per un'altra occasione, la Dufour per un'altra nazione. Scendiamo su neve fantastica rigenerante fin sotto le seraccate dell Parrot, dove ripelliamo e saliamo fino al Corno Nero. O meglio, ad un terzo del ripido scivolo con ghiaccio affiorante, con una manovra improvvida vado a prendere la cresta nord (che ricordo essere di I°) che 5 metri sotto la madonnina di vetta ci fa ribattere in corrispondenza di un camino di minimo IV°. Con una doppia e mezzo siamo alla base, rimandiamo anche questa vetta e ci produciamo in una delle più belle discese della stagione, che prosegue fino a 2485 m dove, tolti gli ski possiamo rapidamente e ripidamente raggiungere il Kanguro. Partecipanti: Rob, Andrea, Claudio, Dome.
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