Commento: |
Parto con circa un ora di ritardo grazie alle attese inutili del Paglia a Iseo prima e del Rob a Zone poi, (certe gite è meglio farsele da soli) dalla Croce di Marone raggiunta incredibilmente con un inattesa prestazione del Canguro su strada innevata e ghiacciata. Parto di gran carriera spalleggiando gli sci per sfruttare al meglio le scorciatoie nel ripido. Su neve a tratti da ramponi raggiungo la stradina nei pressi della Malga Bassa dove calzo gli sci. Tracciando nella farina (incredibile) raggiungo diritto diritto il redentore dove (ancora più incredibile) ci sono due ciaspolisti che attendono l'alba. Scambiate due parole nell'attesa e fatte le foto di rito scendo nel bellissimo pendio sotto l'evidente ripetitore su neve farinosa asciutta con fondo crostoso portante (il Golem non tradisce mai) fino giusto alla Malga Bassa. Poi per stradina guadagno i ripidissimi pratoni della Volta di Pilato che, con neve perfettamente trasformata con brina superficiale, mi depositano alla stradina a quota 1400 circa. Qui sostanzialmente la sciata finisce in quanto il resto della discesa è su stradina innevata e tracciata oltre che dagli escursionisti presumo anche da un leopard gommato. Cosa ci farà poi l'esercito sul Golem?
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