| Commento: |
Dopo le mille indecisioni della sera prima, io e Fini optiamo per la Cima della Rosetta. Fatta la fesseria di non portare le catene, lasciamo la macchina a Rasura, impossibilitati a salire un metro di più. Comunque va bene così, visto che volevo fare dislivello. Un pò lungo la strada, poi per bellissimo sentiero nel bosco, non battuto, arriviamo a Larice. Poco sopra facciamo l'incontro del giorno: Kikko e due Fizik! Ci semineranno subito... li rivediamo da vicino solo al Bar Bianco. Da lì la cima sembra vicina, ma non è così: ancor 600 m di dislivello su pendii a varia pendenza che attraversano radi boschetti di larici. La croce di vetta sembra non avvicinarsi mai, ma finalmente dopo 5 ore (comprese soste e divagazioni) eccoci anche noi in punta, proprio mentre Kikko e soci si lanciano in discesa. Dopo mezz'ora di sosta, scrutando le cime tutt'attorno invitanti ad altre gite, il freddo costringe anche noi a scendere. Grazie anche ai consigli di un ciaspolatore Fini si destreggia non male nella sua prima discesa seria in fresca con ciaspole, mentre io sfido i consigli di uno sciatore ad evitare una zona, unica non tritata dai passaggi precedenti, di neve crostosa (a me sembra bella), appena sotto la vetta: mi va bene, tranne per il fatto che è molto pesante e che lo strato duretto più sotto fa scodare mica male. Subito dopo scopro che la neve cambia ad ogni metro e non so mai come sciare. Rigiunti al Bar Bianco facciamo sosta all'ultimo sole, poi un pò per la strada, un pò per ripidi tagli scendiamo fin sotto Larice (finalmente polvere!!), da dove seguiamo pressochè sempre la strada. Ultimo taglio per me appena sopra la macchina in farina strepitosa! Gita (congelata!) molto appagante per entrambi (tanto che oggi me ne sto a casa).
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