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Numero report: 157
Nome: Luca Bono
Indirizzo posta elettronica: fenriso2000@yahoo.com
Gita: Piz Kesch
Data: 15/04/2006
Regione: SVIZZERA
Località partenza: Madulain
Quota partenza: 1696
Quota arrivo: 3417
Dislivello: 1700
Difficoltà: Buon sciatore-alpinista
Esposizione salita: Sud-est
Esposizione discesa: Sud
Neve prevalente: Trasformata
Altra neve: Variabile
Rischio valanghe: 2
Condizione itinerario: Ottime
Valutazione itinerario: Ottimo
Commento: Il Piz Kesch mi aveva colpito con le sue linee ardite quando l'avevo visto questo inverno durante la gita all'Uter,e così ci ritroviamo, come oramai da tradizione,venerdì sera al parcheggio del Bione io Franz e Catena. Partiti su una "gattina" stracarica, ci concediamo una sosta a Chiavenna con piadine e birra mentre passa la processione del Venerdì Santo. Una giovane locale vedendoci agghindati da montagna, ci chiede se torniamo dall'Everest...vabbè. Giunti in Engadina puntiamo dritti a Madulain e qui con qualche difficoltà dovuta al buio troviamo l'attacco del sentiero e il punto in cui predisporre la mia spaziosa tenda, ormai rinominata "Ober Bono-Hutte". La paura del maltempo ci fa propendere per una partenza molto antelucana, così svegli alle 3.30 poco dopo le 4.30 siamo in partenza, sci in spalla, verso la Chamanna d'Es Cha. Risaliamo i pendii verso nord immersi in un bel bosco di larici, fino a che la vista si apre e ci troviamo nella valle che conduce al rifugio, mentre l'alba ci offre scorci spettacolari su cime come Palù, Bernina e Piz Roseg. Arriviamo al rifugio che già alcune comitive sono in partenza, noi ci concediamo una buona colazione all'aperto e 2 chiacchere con la rifugista, che ci assicura tempo bello almeno fino alle 11. Rincuorati, e con un ritrovato Catena che dopo averci fatto paventare il rischio di cedimento strutturale comincia a carburare e ad impostare un passo inarrestabile, puntiamo con decisione alla Porta d'Es Cha che raggiungiamo con un traverso in cui bisogna usare un minimo di cautela e un breve tratto ripido ramponabile. Superata la porta i troviamo sopra la Vadret da Porchabella che conduce alla nostra panoramica cima. Ci abbassiamo quindi sul ghiacciaio che non presenta problemi di crepacci e risaliamo il pendìo in direzione Ovest fino a giungere alla base del versante Est del Kesch, a quota 3250 circa. Qui abbandoniamo gli sci e con picca e ramponi risaliamo i canali che portano, con percorso a volte aereo, alla cima. Dopo le rituali foto di vetta scendiamo e con impazienza inforchiamo gli sci che ci portano con sciata davvero divertente su ottimo firn alla Porta, che riguadagniamo con gli assi in spalla. Da qui ci buttiamo nella discesa verso la valle stando a sinistra rispetto al rifugio, in modo da sfruttare neve trasformata e a volte goduriosamente marciotta. Ci portiamo poi ancora più a sinistra andando a prendere l'itinerario del Belvair, e tra neve marcissima (giustamente definita dal Catena "a sabbie mobili"), erba e cacche di camosci giungiamo sci ai piedi fin quasi alla macchina. Grande gita per la rilevanza del percorso, con tratto alpinistico finale piuttosto esposto, dislivello, e discesa su firn davvero molto divertente, solo raramente abbiam trovato crosta e verso la fine neve molto marcia data la bassa quota. Un bravo a Franz per aver fortemente creduto in questa gita nonostante la meteo incerta che però non ci ha traditi.
Data inserimento 16/04/2006 12.37.50