Commento: |
La meta prevista era il Corno di Salarno, anche se con qualche riserva... partiamo spallando gli sci alle 05:40 e poco dopo troviamo le prime tracce di neve sulla strada. Data l'ottima consistenza della stessa decidiamo di proseguire scinspalla e dopo due ore e mezzo giungiamo al rifugio Prudenzini. Breve sosta e ripartiamo verso la vedretta di Salarno. purtroppo le prime nebbie avvolgono già le cime più alte. Dopo un breve conciliabolo decidiamo di contornare la valle alla sua testata e ridiscendere verso lo sbocco del canalone che scende dal Passo Poia che risaliamo su neve davvero splendida, a biliardo con un cm di fresca superficiale (rampant consigliabili ma non indispensabili), e pendii a tratti mediamente ripidi fino al valico. Il cielo si copre velocemente ma, confortati dalla precisione delle bolam, risalgo velocemente per la cresta est alla Cima di Frampola, visitata credo neanche dai corvi della valle. Ridisceso dal socio ci lanciamo in una entusiasmante discesa, tutta per noi in questo angolo dell'Adamello particolarmente affascinante. Innevamento molto abbondante oltre i 2400 m, ca 50/70 cm nella piana dei laghi. Riusciamo a scendere sciaipiedi fino a 1800m, su neve molto scorrevole poi, per evitere i molteplici togli/metti lungo la strada, li spalliamo definitivamente. Itinerario dallo sviluppo considerevole che riserva una splendida sciata fino al rifugio, i restanti 800 metri sono di trasferimento. Assolutamente consigliabile per l'ambiente in cui si snoda. Oltre a noi i 5 operosi guardiani delle dighe.
Con Claudio
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