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Numero report: 234
Nome: Domenico
Indirizzo posta elettronica: domenico@on-ice.it
Gita: Cima Lesena
Data: 07/05/2006
Regione: Lombardia
Località partenza: Malga Lincino (Val Adamè)
Quota partenza: 1601
Quota arrivo: 2855
Dislivello: 1370
Difficoltà: Ottimo sciatore-alpinista
Esposizione salita: Ovest
Esposizione discesa: Ovest
Neve prevalente: Trasformata
Altra neve: Farinosa
Rischio valanghe: 1
Condizione itinerario: Ottime
Valutazione itinerario: Eccezionale
Commento: Sicuramente sotto il profilo ambientale è la più bella gita della stagione, in ambiente selvaggio e solitario. Si spallano gli sci fino al rifugio Cai Lissone, poi la salita è piuttosto ripida fino al balcone del "costèr", che si segue assecondando alcuni saliscendi, ai piedi del possente Corno di Grevo. Giunti allo sbarramento roccioso, spalliamo gli sci e risaliamo il ripido canalino con roccette affioranti. Oltre questo il paesaggio si apre e il panorama diventa superbo, su molte cime del gruppo e la splendida testata della valle. Rimessi gli sci senza problemi fino in vetta. Scendiamo sul versante della trentina Val di Fumo, ma ben presto ci troviamo costretti, nostro malgrado, a ritornare sui nostri passi: non troviamo infatti il passaggio per superare la fscia rocciosa che ci separa dai pendii aperti che ci avrebbero permesso di chiudere il nostro anello. Poco male, visto che su questo versante la neve è già marcia, mentre la via di salita aveva quattro dita di polvere su fondo duro (rampant). Ripelliamo e riguadagnamo la cima. Invece di scendere dalla via di salita però, decidiamo di scendere per il ripidissimo canalone nordovest( 45°). Pochi metri in cresta, poi calziamo gli sci e ci lanciamo nell'adrenalinica discesa, su neve strepitosa. A causa dell'inclinazione del pendio la neve farinosa si stacca dal fondo ghiacciato e smotta verso valle. Dopo 800 metri molto divertenti siamo nuovamente sul fondovalle e nuovamente ripelliamo. Risaliti oltre il rifugio, prendiamo (scinspalla) il sentiero attrezzato che vertiginosamente esposto ci conduce all'imbocco del canalone finale: si tratta di un naturale imbuto che raccoglie le slavine che si staccano dai ripidi pendii del Monte Foppa. Mettiamo gli sci con attenzione e scendiamo a curve saltate nello strettissimo canalino iniziale. Man mano che ci si abbassa il canale si allarga ma poco oltre la metà il fondo purtroppo è ancora troppo irregolare e a blocchi talvolta enormi, tali da non permettere una sciata degna di questo nome. In qualche modo comunque riusciamo a raggiungere il fondo, a pochi metri dalla macchina. Con Fabio e Lorenz.
Data inserimento 09/05/2006 21.54.18