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Numero report: 384
Nome: Ricky Scotti
Indirizzo posta elettronica: nibi@on-ice.it
Gita: Fuorcla da Caral
Data: 14/01/2007
Regione: SVIZZERA
Località partenza: P.so Bernina (Sur iLs Lejs)
Quota partenza: 2200
Quota arrivo: 2829
Dislivello: 650
Difficoltà: Medio sciatore
Esposizione salita: Nord
Esposizione discesa: Nord
Neve prevalente: Ventata
Altra neve: Crostosa
Rischio valanghe: 1
Condizione itinerario: Mediocri
Valutazione itinerario: Buono
Commento: Arrivati al P.so del Bernina (2328 m) alle 9.30 il termo dell’auto segna + 6°, poche centinaia di metri più a valle era salito fino a + 10°. Scendiamo baldanzosi dall’auto convinti in una salita in maniche corte. Non abbiamo fatto i conti con il noiosissimo signo Wind Chill! il vento tesissimo da N ci fa’ rimbalzare di nuovo sulla panda per qualche minuto di termodecompressione! Siamo io e Paolo Dego che torna allo scialpinismo dopo 4 anni. Ci raggiungono Franco e Nadia con l’idea di salire verso il Sassal Mason. L’itinerario è palesemente privo di neve e ripieghiamo così alla più modesta e semplice Fuorcla da Caral. Attraversato il Lago Bianco facendo innervosire la selva di kyte surfers grigionesi che ha colonizzato questo specchio d’acqua ghiacciata, raggiungiamo la cava di sabbia. Da qui iniziano i pendii, subito ripidi e molto redditizi. Io me la gioco egregiamente (per ora) con le ciaspole nuove di pacca che mi ha prestato il mio socio sulla neve ventata e compatta, gli sciatori arrancano cercando di sfruttare al massimo lamine e pelli. Nonostante lo scarso dislivello la gita è veramente d’ambiente: passiamo a pochi metri dall’imponente fronte della Vadret dal Cambrena, che la misera neve stagionale tenta miseramente di mascherare (ghiacciaio ancora misurabile, Grigna ci facciamo un salto?). Prendiamo quindi il vallone che conduce alla Fuorcla. Il vento da NE è sempre teso e fastidioso, abbiamo l’impressione di trovarci nel canalone più ventoso delle Alpi intere. Mettiamo piede su quel che resta della piccola vedretta che occupa il canalone. Qui il vento ha disegnato delle ondulazioni incredibili e durissime. A circa 2750 m misuro 105-125 cm di neve molto variabili. Per raggiungere la Fuorcla bisogna superare una pittoresca cornice pericolante e devastata dal vento. Il colle è privo di neve tanto che dobbiamo abbandonare l’attrezzatura. Verso sud si vedono le Orobie, la Vadret da Varuna e un imponente rock glacier che occupa il vallone meridionale. La discesa sarà per me difficilissima, non c’è niente di peggio per uno snowboarder imbranato che un pendio di neve irregolarmente ondulata e ghiacciata. Minimizzo le curve e sfrutto al massimo la tecnica fondamentale per ogni scialpinista, la derapata! Gli sciatori se la cavano decisamente meglio andando a cercare le grandi placche di neve levigata. In qualche modo perdo quota senza spaccarmi l’osso del collo ed in poco tempo siamo di nuovo alla macchina dove la neve fonde che è un piacere come fossimo ad aprile avanzato. Itinerario pressoché sconosciuto non è disprezzabile per i pendii regolari e l’ambiente ostico, certo le condizioni non erano delle migliori, ma con i tempi che corrono…occorre accontentarsi.
Data inserimento 14/01/2007 23.45.11