Commento: |
Con il solito ritardo cronico del bambino Taniro, e i suoi capricci per fermarsi a fare colazione a Oggiono, partiamo sotto un cielo nero come la pece verso le 9. La partenza tarda è stata quantomeno funzionale per evitare il diluvio che imperversava fino apochi minuti prima. Si è aggiunto anche il rosso, un po intristito per il bidone in extremis riservatogli dal socio di ghiaccio. Visto il netto rifiuto da parte di Grigna di venire con noi a Bobbio, decidiamo di aggregarci a lui e Rambo diretti al Nicola prima che si mettano in qualche pasticcio. Giunti a Moggio io e mao con passo da cannibale attraversiamo la giungla orobica lecchese (umidità prossima al 90%) per poi uscire ai Piani di Artavaggio dove ci aspettano i somari Grigna e Rambo, che non abbiamo trovato al "Piantone" come da accordo. Risalendo verso il Nicola ci raggiungono leo (con ciaspole ma senza bastoncini sennò non fa abbastanza fatica) e taniro, che vedendo gli squarci di sole si rende conto che forse il suo ostinato rifiuto per la Gerola da me proposta per oggi non è stato un grande affare...
Abbandonata ogni velleità di salire la Cima di Piazzo (troppa neve e il monito di uno sci-alpinista-fondista di ritorno ci fan desistere) ci concediamo un lussuoso pranzetto a base di pizzoccheri, salsicce, polenta, canti e cazzate (tanto per cambiare). In discesa, mentre ammiriamo la brillante idea dei soliti idioti con le motoslitte che risalgono a manetta il pendio del Sodadura (45%), disegnano una comoda e AMPIA curva e poi si ributtano giù, ci battiamo contro l'infida crosta per poi raggiungere i ciaspolati. Sfruttati gli assi finchè si poteva, scendiamo sci in spalla intrattenuti da alcune quantomeno bizzarre teorie sessuali professate dal Taniro, che rischiano di procurarmi il vomito.
Partecipanti: Luca B., mao, grigna&rambo&leo(ciaspole) e taniro detto "bocca di rosa"
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