Commento: |
Rieccomi
in quel di Zone per quella che doveva essere una gitarella
defaticante, mosso più che altro dal desiderio di
ripercorrere il tratto in discesa da Prà Dupì al Bosco degli
Gnomi. E invece mi sento benone, e più tempo passa e meno
sento la fatica del giorno prima nelle gambe, certo oggi con
la traccia fatta è un'altra musica. Dopo due ore e quaranta
minuti sono sulla già affollata vetta. Non mi fermo neanche,
smanioso di sverginare il pendio occidentale sotto il
"Redentore". Mi porto alla cornice e la rompo,
inseguito per alcuni metri da un lastrone di neve soffice
(nessun pericolo), quindi giù a ricamare il pendio che mi da
l'illusione di essere un bravo sciatore (in realtà con la
neve cosi...bu'a me nono!). Non ricordo in vita mia di avre
trovato neve di simile qualità: semplicemente da sogno. Mi
fermo alla stazione di servizio con tavolo e panchina a quota
1737. Pausa e ripello tracciando per la massima pendenza fino
a raggiungere nuovamente la cima. La giornata è bella, e
ormai è tardi per tornare a casa per pranzo, ma ancora troppo
presto per scendere a valle. Così decido di scendere ad
oriente, verso la Val Colonno. Emanuele, incontrato li per
caso, mi segue. Il pendio è stupendo, con solo una dozzina di
segni di passaggio, la neve come quella trovata prima, le mie
gambe non accusano nessun risentimento... e te credo!
Purtroppo ( o per fortuna) imbocco un canale che si ferma su
un salto verticale (attenzione perchè si vede all'ultimo
secondo) a q 1637. Riesco a fermarmi un metro prima, Emanuele
addirittura con gli sci nel vuoto!!! Risaliamo nuovamente
verso la vetta mentre le montagne intorno cominciano ad
annuvolarsi. Dalla cima ripercorro il pendio occidentale,
adesso molto segnato ma con ancora molta zona vergine, fino
alla Malga Guglielmo di sopra (q 1744)con la neve ancora
incredibilmente immutata. Scambio due parole con dei ragazzi
che prendono la tintarella e risalgo nuovamente stavolta verso
il Rif Almici (1876). Quindi giù sul tracciato del sentiero
estivo, con neve da favola, sopratutto nel ripido pendio della
"Parola", all'ombra del Corno del Bene. Evito i
prati di Zuf restando nella forra ben innevata del torrente e
nel bosco, per riprendere i prati ombrosi di Noalecc e Dupino.
E ancora la splendida mulattiera e i prati finali... se queste
sono le condizioni e in giro non cambiano, credo che la mia
stagione proseguirà ancora in questi posti. Partecipanti:
Dome e 44 gnomi.
I
bei prati innevati di Zone
Classico panorama sulle Orobie orientali
Ai piedi del Corno del Bene
La bella discesa sotto il Redentore
Ski-grill con panorama mozzafiato
La malga alta di Guglielmo
Le tracce risalendo la Val di Colonno
Castel Bertino dal rif. Almici
Tracce sotto Malga Casentiga
La mulattiera nel "bosco degli gnomi"
|