Commento: |
Sapevamo di non
essere al cospetto di una grande montagna, ma quando dalle
nostre tende a quota 2850 abbiamo visto un elisoccorso in vetta
qualche attimo di perplessità lo abbiamo avuto tutti. Durante
una perlustrazione pomeridiana insieme a lorenz (mentre
aspettavamo l'arrivo di Ivan e Fedora che non hanno sfruttato la
funivia -25Fr a/r, 21Fr sa/sr ) scopriamo la possibilità di
poter salire integralmente la cresta ovest (soluzione migliore
data la posizione del nostro "campeggio", senza trabsitare per
la via comune. Dopo una serata in allegra compagnia alle 05:22
partiamo. Giornata splendida e per niente fredda. Con zero
difficoltà raggiungiamo il pendio finale di 300 m innevato dalle
perturbazioni estive. Messi i ramponi proseguiamo tranquilli con
soli due alpinisti davanti a noi. Nell'ultimo terzo del pendio,
dove il pendio è più esposto, imbracciamo anche la piccozza.
Alle 08:50 siamo in vetta rinfrescati dalla termica italiana.
Foto di rito, attesa per chi si è attardato un pochino,
colazioncina e giù, incrociando numerose cordate che salivano.
Secondo me le difficoltà di questa salita andrebbero riviste:
difatti senza la neve fuori stagione si potrebbe parlare di una
salita F, con solo passaggi facili su roccette (II ??? boh!) che
intervallano tracce di sentiero. Le nostre corde sono rimaste
depositate negli zaini. Partecipanti: Rob, Lorenz, Fedora, Ivan,
Paco il cane alpinista, Dome.
il Lagginhorn
il nostro campo
si dorme...
uno dei tanti modesti
torrioni della cresta ovest
la parte medioalta
dell'itinerario
albeggia sul Mishabel
si inizia a pestare
neve
la cresta sommitale
il poderoso Weisshorn
la Lenzspitze e la
Nadelgrat
dietro l'Alphubel, i
Breithorn
il Rosa e lo Stralhorn
la Weissmiess
la truppa in discesa |