18/01/04 Monte Guglielmo

 

Pensare che una gita in Guglielmo si trasformi in un’avventura come quella vissuta da noi è difficile-ancora più difficile pensare di potersi perdere letteralmente sulla montagna più salita in ogni giorno dell’anno (per clamorose smentite vedi gestore rifugio Valtrompia….) A noi è capitato ecco il come e il perché. Partenza alle 7.30 da Pezzoro convinti della scelta in quanto il tempo non permetteva altro, quindi poco ci importava della fitta pioggerellina che ci accompagnava fino al Valtrompia per poi diventare neve poco più su. Neve da subito sui primi protoni dopo il parcheggio e esuberanza da contenere causa un compagno da neofita  possibilmente da non “distruggere subito” con le solite tirate, infatti dico a Sandro “ il Guglielmo è una  adatta a te..” le ultime tragiche parole… Così, andando andando con un nebbione che si addensa di brutto, un rampante scivolato a Marco, uno scivolone di Sandro e qualche perplessità di Lorenzo arriviamo al Ratù. Lo superiamo di un balzo e arrivati al colletto un vento forte ci sferza la faccia, attendiamo Sandro che litiga con l’aderenza degli sci e immancabile mi suona il telefonino, lo estraggo dalla custodia e..porc! mi è scivolato x il pendio ripido! Sandro con uno scatto da centometrista e mani di fata riesce ad afferrarlo.Da ora in poi mi chiamano mani di M… anche perché poco prima mi era cascato il rampante..vabbè oggi è così. Seguo le molte tracce davanti a me in una nebbia sempre più fitta e a due metri dal Redentore incocciamo nella sua gigantesca sagoma. Non penso alla discesa, alla nebbia,tanto è talmente rugato che è impossibile perdersi..eppoi già sono scesi due ragazzi dentro il bivacco e altri ne arrivano..il resto dimostrerà il contrario. Scherzi,lazzi e frizzi e via! con decisione in discesa …cento metri e…dove cavolo siamo? a sinistra a sinistra, no,no a destra, ognuno dice la sua e per paura di finire nel canalone del metano  o in quello appena sotto il Redentore ci teniamo a destra per poi virare a sinistra e prendere la spalla che scende verso gli Stalletti. Almeno così crediamo, ma i conti non tornano, nemmeno la pendenza troppo ripida e quegli strani pinetti lì che ci fanno? in salita non ce n’erano e la dorsale di salita che io ricordi è sul pelato stepposo..qui ci sono delle pendenze strepitose e neve dura quasi ghiacciata che se si vedesse dove cavolo siamo sarebbe uno schianto sciare ma…dove siamo? Scendo prudentemente con due –tre metri di visibilità, ci sarà un salto? mhà! I nostri dubbi vengono fugati dall’incontro con un signore in salita ,un ciaspolatore che ci informa che siamo sulla strada che da Marone va in Guglielmo! Porca  vacca siamo scesi dal versante opposto quello Iseano! Vabbe basta seguire la strada e rimontare di nuovo al Redentore. Incrociamo un gruppo che stà palinando il percorso per la gara di domani che sale da Zone e questi benedetti pali ci sono da guida fino alla cima. Tò chi si rivede! il gruppone di 15 persone sceso dopo noi che risale ! anche loro persi! Fabrizio un runner che domani deve fare la gara incavolato sale e scende stile iena e respinto della nebbia sconsolato torna su. Non è possibile ,l’avrò fatto cento volte! Mica siamo sul Bianco! Mi viene da sorridere ,se questa nebbia ci fosse sul Bianco ci sarebbe da piangere. Invece trovo la cosa divertente. Ognuno dice la sua,Fabrizio mi consulta e io dico la mia ..subito giù a sinistra per non sbagliare di nuovo ma il resto della banda è di parere diverso e così come tanti indianini in fila a seguire Fabrizio che a comando alternato con me affondiamo nella nebbia con lunghi traversi. La storia si ripete! troppo ripido qui! Non ci siamo! Siamo di nuovo fuori traccia, ma oramai conviene scendere. Persi!assolutamente persi! naufraghi nella nebbia del Gugliemo che ci tiene prigionieri a circumnavigare le sue dorsali! Inaspettatamente ecco una schiarita! ma dove cavolo siamo finiti? ecco il sole! il profilo della dorsale non mente! Quelli sono gli stalletti e noi siamo finiti molto sotto la Corna Tiragna! Risaliamo a piedi il ripido costolone e ecco comparire per l’ennesima volta il Redentore! La truppa decide di risalire di nuovo in vetta ma la compassione per Sandro mi induce a tagliare sotto la Corna Tiragna con un lungo diagonale in vista degli stalletti. Via su placche dure come il cemento dove Marco perde uno sci che libero di volare se ne scende rapidamente verso la valle di Colonno. Provvidenzialmente si pianta nella neve e,rapido scivolo a recuperarlo. Presto i miei laccetti a Marco e spero che per oggi la sfiga prenda di mira qualcun altro. La discesa è divertente  entusiasmati dall’improvviso apparire del sole dopo tanta nebbia voliamo a valle fino al Valtrompia dove paninazzi e cioccolata calda ci rallegrano ulteriormente.Tra noi la felicità di una gita così inaspettata sul Guglielmo.

                                                                                                                   by Roberto
Partecipanti: Roby, Marco, Lorenzo e Sandro

Back