Note: Itinerario classico
e molto frequentato. Si svolge in un incantevole ambiente d'alta
quota, interamente su ghiacciaio. Non presenta particolari
difficoltà, se non in condizioni di cattiva visibilità. Attenzione
va prestata durante la
discesa lungo la Val Narcanello frequentemente devastata da
slavine di enormi dimensioni.
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Itinerario: Raggiunto il
passo Presena come meglio si crede, scendere in direzione S verso
il rifugio Città di Trento (Mandrone). Risalire seguendo le
tracce normalmente presenti fino all'altezza del rifugio Ai Caduti
dell'Adamello. Senza via obbligata continuare in direzione S fino
a raggiungere la parte superiore della vedretta del Mandrone. Con
larga curva verso dx (Ovest) si supera un ripido pendio e ci si
dirige verso la base della fascia di rocce del versante SE
dell'Adamello. Puntando ancora ad O in direzione del passo
dell'Adamello si costeggiano a distanza queste rocce fino ad
incontrare il ripido pendio nevoso in cui queste spariscono. Si
piega allora a dx e si affronta il pendio per portarsi sulla larga
e tondeggiante calotta che conduce alla vetta. La discesa avviene
lungo l'itinerario di salita fino a quando, riuscendo ad aggirare
i pendii Est del Corno Bianco, è possibile risalire in direzione
N al passo Venezia (3226 m). Da qui inizia una delle più belle
discese dell'arco alpino lungo il ghiacciaio Pisgana attraverso
balze e ripiani, pendii aperti e per niente pericolosi, fino a
raggiungere una caratteristica fascia rocciosa con al centro un
ripidissimo canalino che si può considerare il "passaggio
chiave" della discesa. Con buona neve lo si scende con gli
sci ai piedi. Superato
questo passaggio la discesa ridiventa semplice sul fondo della Val
Narcanello fino a raggiungere l'abitato di Sozzine.
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