20/03/03
GIORNO CHE PRECEDE L’EQUINOZIO DI PRIMAVERA!
Questa
traversata, progetto dell’amico Dome l’ho realizzata purtroppo senza
lui.
La
partenza ?in condizioni ottimali di tempo e orario dalle Case di Viso
che il mio amico Cesare si ostina a chiamare Case di-vise.. Spalliamo
gli sci per 15 min in direzione di Malga Forgnuncolo a ridosso del
caratteristico masso che le d?il nome per proseguire tra dossi
in direzione dei
valloncelli che normalmente si percorrono per la Cima di Caione.Il
nostro intento per??quello di indovinare il passaggio che d?alle
Scale di Ercavallo e traversare quindi per fare prima il Corno e poi
la Cima di Caione. Ma
quando intuiamo dove sia il passaggio siamo gi?troppo alti e cos?
decidiamo la salita alla Cima di Caione e poi il Corno con tutte le
incognite del caso. Nel
frattempo man mano ci alziamo fa capolino la Presanella e la bellissima
pala del Gabbiolo . Siamo del tutto
soli e ci sorprender?vedere poi un po?di gente in giro.Cesare
comincia ad accusare crampi alle gambe e io lo consolo dicendogli che
anche la sola discesa dalla Caione ?spettacolare..ma non sembra
convinto. Nelle
nostre soste tattiche..(vedi scoppiati) osserviamo i bei colori delle
cime della costiera di Ercavallo-Albiolo colorarsi di un blu intenso. Mentre in vetta
aspetto i miei compari scruto
il bel vallone che abbiamo risalito
spiaciuto di non poterlo
scendere, ma dopotutto sono qui x fare questa benedetta traversata cio?
la forma pi?bella dell’andare in giro che lo scialpinismo permette. Guardo l’imponente Pala
del Corno la cui lontananza e ripidit?confermeranno
l’impressione. Ho
un bel daffare a convincere Alberto che non ?cos?lontana e cos?
ripida?Cos?
trascinato dalla mia convinzione Alberto decide di seguirmi e Cesare
oramai cotto se ne torna dalla Caione, ci aspetter?in macchina. Ci buttiamo gi?per il
bel pendio Ovest con una neve che scrocchia sotto gli sci regalandoci
una breve ma bellissima sciata e girandoci indietro possiamo osservare
il versante Ovest appena sceso
. Le incognite di questa traversata
si fanno subito vedere..una lunga dorsale separa la Caione e il Corno,
questo ci costringe a rimettere le pelli e riguadagnare 150 mt
persi.Una volta sopra la dorsale via le pelli e discesa di 250 mt
e di nuovo pelli..e vai cos? Una
traccia ci aiuta e scopriremo che l’autore
della medesima ?il gestore del Denza pure lui sbagliando l’imbocco
dalla Caione ?finito sotto st?cresta consolandoci un po? Infatti
il tipo dopo averlo osservato traversare a sx della cima e portarsi a
una sella ne scende un canale ripido e ci raggiunge. Cos?
dopo i consueti saluti e scambio di informazioni parte saettando
rapidamente verso i piani di Ercavallo.Ecco qualcuno che sa sciare.. La pendenza si fa
impossibile sulla Pala e allora tolti gli sci attacchiamo il canalino a
dx della vetta per portarci sull’aerea ed esposta cresta che porta in vetta.
Grandioso
il panorama che spazia dal Berna a tutte le cima dei Forni fino ad
arrivare alle cime Dolomitiche pi?a Est abbracciando pure il Brenta
dietro il gruppo della Presanella. Ridiscesi
riguadagniamo gli sci e una meritata sosta x sgranocchiare qualcosa che
,pur con un sapore indefinito in questo ambiente finisce x essere ottim..Il
sole arde la giornata ?radiosa.Non ci resta che scendere scoprendo
passo passo dove passare e soprattutto come imboccare lo stramaledetto
passaggio sbagliato all’inizio.. Rester?
un mistero dove sia..perch?nei pressi dei laghetti di Ercavallo
cerchiamo di orientarci con delle tracce che portano a Ovest ma poi
vanno a morire sul gradino delle Scale dove precita a valle sotto una
serie di muri di roccia interrotti da ripidissimi canaloni. Voglia
di rimettere le pelli e risalire dei
gobboni sul versante Ovest
dopo quasi 2000 mt di dislivello non se ne parla neanche..le
occhiataccie di Alberto me
lo confermano in pieno. Mi
porto sull’orlo del precipizio osservando l’impossibilit?di
scendere..mi sposto un po?pi?a sx
ecco..si apre un imbuto di neve che risulter?essere la parte
terminale di un lunghissimo
canalone che con una vertiginosa discesa di 750 mt di dislivello e uno
sviluppo infinito precipita direttamente nella sottostante piana di
Viso..Si fa, si fa..Abbozzo due curve x scorgere
l’intero canale che non abbia salti o sorprese..no..tutto ok. La pi?goduriosa discesa
della stagione nel rinominato canalone Infinito! Troppo
bello! Io e il mio compagno ci fermiamo a riprendere fiato in discesa
guardandoci entusiasti poi gi?di nuovo urlando.. Il
sole gira dietro la cima delle Graole ma oramai siamo alla macchina,
sono le quattro e tutto ?finito..peccato!
|