Le
festivit?Pasquali non sono state proprio il massimo vuoi per un
malannaccio malefico che mi ha assalito proprio alla vigilia di esse,
vuoi per la meteo birichina?decido quindi di “scioperare?il
primo giorno utile per rifarmi delle uscite perse. La scelta cade sul
Monte Gleno, una gita “selvatica?nelle Orobie bergamasche. Questo
itinerario potrebbe risultare poco interessante ai vari sciatori
alpinisti o alpinisti sciatori a causa del lungo avvicinamento a piedi;
per chi, come me, appartiene alla categoria “Escursionisti esperti
attrezzati (con sci)??una stupenda esperienza che non pu?
assolutamente mancare nel “paniere?
Parto
presto da Valbondione e percorro scinspalla
tutta la “panoramica?solcata da numerosissime slavine,
alcune delle quali mi causano sudori gelati?Giunto nei pressi del
rifugio Cur? posso finalmente tirare il fiato e ammirare la piramide
del Coca che domina incontrastata la valle. Poco pi?avanti la
conca del lago artificiale del Barbellino
si mostra in veste pi?
estiva che primaverile. Posso finalmente calzare gli sci. Per
ripidissimi pendii mi porto ai piedi del versante nord-ovest del Pizzo
Recastello, per poi traversare in piano alla base della sua parete nord
tra enormi depositi valanghivi fino a doppiare la cresta dei Corni Neri
ed immettermi con delicato tratto un po?esposto nel bellissimo
vallone glaciale del Trobio
abbondantemente innevato . Il Diavolo
della Malgina ,alle mie spalle, fa da
contraltare, piuttosto
“pelato?dalla secca insistente di questo inverno. Salendo, posso
vedere alla mia destra anche l’apparato glaciale posto al riparo del
versante settentrionale del Pizzo dei Tre Confini
. La pendenza
adesso aumenta progressivamente fino a diventare sostenuta negli ultimi
100/150 metri che precedono il colletto sulla cresta nord del Gleno
dove intravedo un altro scialpinista solitario. Lo raggiungo
mentre si appresta alla discesa. Pochi metri mi separano dalla vetta,
raggiungibile per la breve cresta
, dalla quale per?riesco a
intravedere il solo Pizzo Tornello
, a causa dell’aumentare
della copertura nuvolosa, ed a immaginare la prossima (?) linea di
salita. Via velocissimo a rimettere gli sci per gustarmi 1000 metri di
discesa entusiasmante, fino alla conca del Barbellino. Il giorno
lavorativo mi ha regalato una stupenda escursione solitaria, ma il Cur?
?pur sempre La Mecca dell’escursionismo bergamasco, cosi una volta
raggiunto il rifugio, posso intrattenermi con un alpinista che passer?
la notte nell’accogliente locale invernale per affrontare l’indomani
il canale nord del Recastello. La discesa a Valbondione ?rapida e
sicura (scinspalla) poich?le slavine che avevano creato qualche
problema in salita adesso sono morbide e facilmente transitabili.
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