23/04/03 Monte Gleno

 

Le festivit?Pasquali non sono state proprio il massimo vuoi per un malannaccio malefico che mi ha assalito proprio alla vigilia di esse, vuoi per la meteo birichina?decido quindi di “scioperare?il primo giorno utile per rifarmi delle uscite perse. La scelta cade sul Monte Gleno, una gita “selvatica?nelle Orobie bergamasche. Questo itinerario potrebbe risultare poco interessante ai vari sciatori alpinisti o alpinisti sciatori a causa del lungo avvicinamento a piedi; per chi, come me, appartiene alla categoria “Escursionisti esperti attrezzati (con sci)??una stupenda esperienza che non pu? assolutamente mancare nel “paniere?


 
Parto presto da Valbondione e percorro scinspalla  tutta la “panoramica?solcata da numerosissime slavine, alcune delle quali mi causano sudori gelati?Giunto nei pressi del rifugio Cur? posso finalmente tirare il fiato e ammirare la piramide del Coca  che domina incontrastata la valle. Poco pi?avanti la conca del lago artificiale del Barbellino  si mostra in veste pi? estiva che primaverile. Posso finalmente calzare gli sci. Per ripidissimi pendii mi porto ai piedi del versante nord-ovest del Pizzo Recastello, per poi traversare in piano alla base della sua parete nord tra enormi depositi valanghivi fino a doppiare la cresta dei Corni Neri ed immettermi con delicato tratto un po?esposto nel bellissimo vallone glaciale del Trobio  abbondantemente innevato . Il Diavolo della Malgina
,alle mie spalle, fa da contraltare, piuttosto “pelato?dalla secca insistente di questo inverno. Salendo, posso vedere alla mia destra anche l’apparato glaciale posto al riparo del versante settentrionale del Pizzo dei Tre Confini . La pendenza adesso aumenta progressivamente fino a diventare sostenuta negli ultimi 100/150 metri che precedono il colletto sulla cresta nord del Gleno  dove intravedo un altro scialpinista solitario. Lo raggiungo mentre si appresta alla discesa. Pochi metri mi separano dalla vetta, raggiungibile per la breve cresta , dalla quale per?riesco a intravedere il solo Pizzo Tornello , a causa dell’aumentare della copertura nuvolosa, ed a immaginare la prossima (?) linea di salita. Via velocissimo a rimettere gli sci per gustarmi 1000 metri di discesa entusiasmante, fino alla conca del Barbellino. Il giorno lavorativo mi ha regalato una stupenda escursione solitaria, ma il Cur? ?pur sempre La Mecca dell’escursionismo bergamasco, cosi una volta raggiunto il rifugio, posso intrattenermi con un alpinista che passer? la notte nell’accogliente locale invernale per affrontare l’indomani il canale nord del Recastello. La discesa a Valbondione ?rapida e sicura (scinspalla) poich?le slavine che avevano creato qualche problema in salita adesso sono morbide e facilmente transitabili.

                                                                                                                   by Domenico
Partecipanti: Io

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