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Posizionati sulla foto per visualizzare la didascalia                                            08/04/04 Corna Piana

 

Il rifugio Alpe Corte

Il panorama offerto dal Monte Secco

La Valle della Corte

il Paglia sulla crestina finale della Corna Piana

Roby al ritorno sulla cresta della Corna Piana

La meta iniziale prevista era il mitico Gran Zebr?..la meteo nefasta ci obbliga a ridimensionare notevolmente verso le Orobie, sulle quali perlomeno sembra ci possa essere qualche raggio di sole. E allora l'Arera pu?accontentarci sia dal punto di vista ambientale che da quello sciistico, la Valcanale ?notoriamente la "valle delle meraviglie" per quanto riguarda la neve e non a caso ospita il nevaio perenne alla quota pi?bassa di tutte le alpi. Un itinerario completo e remunerativo lo si pu? effettuare compiendo il periplo della Corna Piana, sicch?si comincia la salita scinspalla lungo la mulattiera abbondantemente innevata che conduce al rifugio Alpe Corte. la giornata, contrariamente ad ogni previsione ?splendida e fredda come in inverno.  All'uscita dal bosco, in prossimit?del rifugio, l'innevamento conferma l'impronta invernale nella quantit?ma di qualit?assolutamente primaverile; cominciamo gi?a pregustare una discesa mozzafiato. Guadagniamo quota verso il passo Branchino e l'ambiente  continua a diventare via via pi?interessante. Raggiunto l'omonimo laghetto traversiamo in quota alla base dei ripidissimi pendii della Corna Piana discutendo sulla probabile origine eufemistica del toponimo: non vi ?difatti versante dal quale non appaia quale aguzzo dente. Entriamo cosi nell'ampio vallone situato tra la Corna e l'Arera denominato Mandrone. lo risaliamo in direzione dell'austero versante nord del Pizzo Arera ma raggiunta la quota 2228 sulla dorsale che sale dal Passo di Corna Piana la vista della  poderosa cornice che orla tutta la cresta e gli intagli "intasati" fino a colmarli, ci fa capire che l'Arera per oggi rester?li solo soletto. Scendiamo quindi verso il passetto e risaliamo i pendii che conducono alla spalla della Corna. Depositati gli sci percorriamo la bella cresta che, con alcuni passaggi delicati (Rob fa l'equilibrista dopo aver prestato la sua picca al Paglia) conduce alla croce di vetta. Ripercorsa a ritroso con attenzione la cresta e indossati gli sci ci lanciamo nella stupenda discesa, separandoci dal Paglia in prossimit?del passo: impegni di lavoro lo costringono a rientrare mentre io e Rob possiamo goderci lo strepitoso firn della discesa verso le Baite di Vedro. Sciata strepitosa, su neve a biliardo su pendii tutti per noi. Alle baite breve pausa ristoratrice e via verso la risalita: il tempo cambia frettolosamente e un poderoso cumulo sulla Cima di Menna ci preannuncia un temporale nevoso. Quasi di corsa risaliamo dritti per la tangente al Passo di Corna Piana, raggiungendolo sotto una fitta nevicata. La discesa per l'opposto versante ?meno entusiasmante ma ugualmente remunerativa. Attraversiamo i ripidi pendii che conducono alla vecchia pista da sci invasa da una poderosa valanga (!) e poi, mentre la neve comincia a coprire il rosso della sciroccata ormai affiorante, raggiungiamo la stazione di partenza della seggiovia e i relativi diroccati casermoni. La nevicata non accenna a diminuire di intensit? anzi, mentre percorriamo la strada che ci porter?fino allo sportello della macchina sciaipiedi, diventa pi?"paciotta" quasi a voler contrastare in modo esagerato le condizioni trovate qualche ora prima nello stesso posto. Il pandino entusiasta ci accoglie con un applauso, gli abbiamo regalato una inaspettata nevicata invernale fuori stagione e ci siamo regalati un giorno feriale assolutamente fuori dai canoni ( e dalle previsioni meteo).      

La mulattiera che conduce al rifugio Alpe Corte

La Bocchetta di Corna Piana vista da nord

La stupenda conca del Mandrone

Panorama sul versante nord dell'Arera dalla cima della Corna Piana

La discesa sotto una fitta nevicata

                                                                                                                                              by Domenico

                                                                                                                  
Partecipanti: Io,  Rob e Paglia

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