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14/02/04 Cima di Grom

 

Poco oltre l'abitato di Monno, la strada ?sbarrata da una transenna con un divieto che recita "Strada chiusa per neve"...di neve, ovviamente, neanche l'ombra. Proseguiamo scinspalla, veloci, lungo la continua e lineare vecchia mulattiera del Mortirolo, fino a quando, verso Pra del Lares, possiamo calzare gli sci. La strada ?un similpista, battuta dalle motoslitte che, di recente, prima che la neve sparisse in basso, hanno scorazzato in zona. Chiss?perch?i divieti viggono solo per chi, come noi, non rompe le palle a nessuno e, sopratutto, non disturba la quiete invernale degli animali che si abbassano di quota alla ricerca di cibo...Giunti in prossimit?di Ponte Pal? entriamo nella Valle di Grom e poco dopo, finalmente, scorgiamo il nostro obbiettivo, la Cima di Grom appunto, che pare essere il fratellino minore del mitico Gran Zebr? In effetti con i suoi ca 700 ripidi metri che costituiscono la "pala" si fa rispettare eccome! Giunti ai piedi della "pala", che si erge improvvisamente dai pianori dell'alta Val di Grom, constatiamo che la neve ?di tipo marmoreo. Poco raccomandabile una caduta su pendenze prossime ai 40?. Risaliamo scinspalla il groppone che conduce alla spalla est della montagna. Sembra di essere sospesi nel vuoto, guardando in direzione del Pianaccio in primo piano sullo sfondo del gruppo Adamellino. Raggiunta la spalla, proseguiamo in cresta per la quale, in breve, ma non senza fatica, raggiungiamo la vetta dopo poco pi?di tre ore dalla partenza. Il panorama apprezzabile ?di prim'ordine, a360? Particolarmente suggestive sono le prospettive  su Valtellina, versante settentrionale del Corno Baitone e del Monte Pagano che chiude la vista della Valcamonica. Dopo una buona pausa decidiamo di scendere. Non sono ancora le 11 e la neve non ha mollato per niente: vietato quindi cadere. Il canale sotto la vetta ?perfetto per pendenza e le lamine offrono una buona tenuta, cos?da farci acquistare sicurezza. Superiamo un costone vitreo e ci infiliamo in una serie di canali che divertiti e divertenti ci riconducono alla valle. Puntiamo quindi decisamente ad ovest, per guadagnare un canale stupendo, con neve ventata a specchio ammorbidita dal tepore del mezzod?che ci conduce alla svolata finale sui prati che precedono la stradina lastricata. Ad un tratto sembra essere in primavera, ed i colori della Cad?/a> sembrano confermarcelo.. Fin'ora la sciata ?stata da dieci e lode, per cui l'eventuale spazzaneve selvaggio non ci preoccupa. Invece, meraviglia delle meraviglie, riusciamo in un interminabile e stranamente fruttuosissimo scodinzolo che ci f?strgodere anche i 300 metri di dislivello lungo la larga mulattiera. Alle baite di Pra de Lares gli sci si possono riporre  nello zaino e il pandino dovr?attendere ancora dieci soli minuti per vederci arrivare.

                                                                                                                   by Domenico
Partecipanti: Io e Fabio

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